Gli zuccheri semplici (prima parte)

I carboidrati sono sostanze che, introdotte nel corpo umano con l'alimentazione, sono in grado di fornire energia. Non sono indispensabili per il nostro organismo, infatti non ne esistono di essenziali, tuttavia sono importanti elementi per una corretta alimentazione. I carboidrati si distinguono in polisaccaridi, disaccaridi e zuccheri semplici in base alla lunghezza della loro molecola.

zuccheri-semplici

Gli alimenti che contengono polisaccaridi sono i FARINACEI (pane, pasta), i LEGUMI ( ceci, fagioli, piselli), patate e castagne che sono ricchi in AMIDO, la frutta. Sono costituiti da lunghe catene di zuccheri semplici. Alla famiglia dei disaccaridi  appartiene il saccarosio (è il comune zucchero che utilizziamo per addolcire cibi e bevande), che è formato da due molecole di zucchero semplice, una di glucosio ed una di fruttosio, ed il maltosio che è formato da due molecole di glucosio.

Un terzo disaccaride è il lattosio contenuto nel latte, ed è formato da una molecola di glucosio ed una di galattosio. Gli zuccheri semplici sono costituiti da una sola molecola (glucosio, fruttosio) ed il più noto ed importante è il GLUCOSIO. Tutti i carboidrati introdotti con l'alimentazione vengono trasformati in zuccheri semplici e poi utilizzati per fornire energia al corpo umano, mentre l'eccesso viene depositato nelle cellule del nostro organismo (epatiche, muscolari, e nel sangue) sotto forma di GLICOGENO.

Teniamo presente che un grammo di carboidrati apporta circa QUATTRO CALORIE. I depositi di glicogeno sono i primi ad essere usati durante lo sforzo fisico e quindi sono anche i primi ad esaurirsi. Una crisi ipoglicemica prodotta dall'esaurirsi delle scorte di glicogeno produce confusione mentale, senso di prostrazione fisica e può portare anche al collasso.

In questi casi occorre introdurre nel nostro organismo carboidrati come il fruttosio (energia subito disponibile) e maltodestrine (con azione più prolungata nel tempo). Nei momenti in cui si consuma molta energia è bene avere a disposizione riserve di glicogeno per non utilizzare energia dalle proteine, proteggendo così la massa magra.

La GLICEMIA misura la quantità di glucosio nel sangue, ed è considerata nella norma tra i 70 e i 110 mg/dL. Qualsiasi carboidrato di origine alimentare viene assimilato sotto forma di glucosio, ma può variare l' INDICE GLICEMICO e il CARICO GLICEMICO. L' indice glicemico esprime la velocità con cui i carboidrati arrivano nel sangue, mentre il carico glicemico tiene conto della densità dei carboidrati presenti in un certo volume.

Quindi se si mangia un alimento a basso indice glicemico, per avere lo stesso carico glicemico, se ne potrà mangiare in dose maggiore rispetto ad un alimento con un indice più elevato. Per una corretta alimentazione è necessario apportare carboidrati per il 50 /60 % del fabbisogno calorico giornaliero che, in totale, dovrebbe essere tra le 2000 e le 3000 calorie ( tra grassi, proteine e carboidrati).

Infine occorre dire che le fibre e i grassi influiscono sull'indice glicemico perchè rallentano l'assorbimento dei carboidrati quindi, per esempio, è meglio mangiare una pasta condita che una scondita, perchè quest'ultima farà ingrassare maggiormente.

In un prossimo incontro parleremo in dettaglio di come e dove vengono assimilati i carboidrati, in quali modi producono energia, e come vengono eliminati. Ovviamente si parlerà un linguaggio più tecnico, cercando di renderlo comprensibile a tutti.

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